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Anche a marzo tornano gli appuntamenti con le visite guidate speciali alla scoperta del patrimonio della Biblioteca Capitolare.

Il nuovo evento, che si svolgerà sabato 18 marzo, avrà come protagonista Aldo Manuzio e le più celebri edizioni della storia della stampa italiana, le aldine.  

Aldo Manuzio, grammatico ed insegnante, è considerato il primo editore dal punto di vista moderno e il più grande tipografo del Rinascimento. Siamo a Venezia, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, quando Manuzio introdurrà diverse innovazioni nell’invenzione di Gutenberg (i caratteri corsivi, la punteggiatura, i numeri di pagina, il formato tascabile…), tali da portare alla nascita del libro moderno. Dedicatosi inizialmente ad un esteso progetto editoriale in greco, fu in seguito il primo ad utilizzare il carattere a stampa corsivo e il formato tascabile per i testi classici latini, favorendo così un uso del libro non solo per lo studio, ma anche per lo svago.

Introdusse inoltre la punteggiatura, la numerazione delle pagine e l’indicizzazione; le sue eleganti edizioni sono riconoscibili anche per la marca tipografica con l’ancora con il delfino e il motto “festina lente”. 

Nell’esposizione saranno visibili alcune delle aldine più preziose conservate in Capitolare, tra cui la più grande impresa tipografica del Quattrocento: l’edizione in cinque volumi delle opere di Aristotele, in splendidi caratteri greci; l’Hypnerotomachia Poliphili, il più bel libro a stampa del Rinascimento; le opere di Virgilio nel primo tascabile aldino e il De Rerum Natura di Lucrezio l’ultimo testo stampato da Aldo in vita. Tra questi, altri antichi testi a stampa e manoscritti legati alla storia di Aldo Manuzio e della sua tipografia.

Aldo Manuzio e la sua tipografia

Storia di un uomo che cambiò la stampa a caratteri mobili

Anche a marzo tornano gli appuntamenti con le visite guidate speciali alla scoperta del patrimonio della Biblioteca Capitolare.

Il nuovo evento, che si svolgerà sabato 18 marzo, avrà come protagonista Aldo Manuzio e le più celebri edizioni della storia della stampa italiana, le aldine.  

Aldo Manuzio, grammatico ed insegnante, è considerato il primo editore dal punto di vista moderno e il più grande tipografo del Rinascimento. Siamo a Venezia, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, quando Manuzio introdurrà diverse innovazioni nell’invenzione di Gutenberg (i caratteri corsivi, la punteggiatura, i numeri di pagina, il formato tascabile…), tali da portare alla nascita del libro moderno. Dedicatosi inizialmente ad un esteso progetto editoriale in greco, fu in seguito il primo ad utilizzare il carattere a stampa corsivo e il formato tascabile per i testi classici latini, favorendo così un uso del libro non solo per lo studio, ma anche per lo svago.

Introdusse inoltre la punteggiatura, la numerazione delle pagine e l’indicizzazione; le sue eleganti edizioni sono riconoscibili anche per la marca tipografica con l’ancora con il delfino e il motto “festina lente”. 

Nell’esposizione saranno visibili alcune delle aldine più preziose conservate in Capitolare, tra cui la più grande impresa tipografica del Quattrocento: l’edizione in cinque volumi delle opere di Aristotele, in splendidi caratteri greci; l’Hypnerotomachia Poliphili, il più bel libro a stampa del Rinascimento; le opere di Virgilio nel primo tascabile aldino e il De Rerum Natura di Lucrezio l’ultimo testo stampato da Aldo in vita. Tra questi, altri antichi testi a stampa e manoscritti legati alla storia di Aldo Manuzio e della sua tipografia.